L'arte di intrecciare realtà e finzione
Quando ho iniziato a scrivere "Nome in Codice: Tequila", sapevo che volevo creare un thriller di spionaggio ambientato sul Lago di Garda, ma non immaginavo quanto la realtà avrebbe finito per influenzare e arricchire la narrazione.
Elementi autobiografici: quando la vita ispira l'arte
Il Lago di Garda non è solo uno sfondo pittoresco per la storia - è la mia casa. L'Euroresidence, dove vivo ormai da anni, è diventato l'ambientazione principale del romanzo, con i suoi corridoi, le sue terrazze panoramiche e quella particolare atmosfera che solo chi ci abita può veramente conoscere.
Ma l'elemento autobiografico più significativo è certamente il soprannome "tequila" nato da un errore linguistico. Proprio come accade tra Marco e Isabela nel libro, il tentativo di dire "querida" trasformato in "tequila" è un episodio realmente accaduto tra me e la mia compagna brasiliana. Quel piccolo errore, diventato un codice affettuoso nella vita reale, si è trasformato nel cuore emotivo della storia e nel segnale che salva una vita.
Lo spionaggio moderno: una guerra invisibile
La ricerca per questo libro mi ha portato a scoprire un mondo di operazioni clandestine molto più attuale e vicino di quanto molti immaginino. Le recenti rivelazioni sulle operazioni dell'intelligence russa in Europa - come la rete di spie bulgare scoperta nel Regno Unito o le attività del Dipartimento delle Missioni Speciali (SSD) - hanno fornito una base realistica per le attività dei Sokolov nel romanzo.
Ho scoperto che lo spionaggio moderno è un ibrido sofisticato di metodologie tradizionali e tecnologie avanzate. Le "honey trap", le identità fittizie, le operazioni di sorveglianza meticolosa sono ancora utilizzate, ma ora si accompagnano a guerre cibernetiche, malware avanzati e manipolazione dei social media.
La minaccia cibernetica: schermi che nascondono armi
L'idea di SENTINEL, il sistema di cybersicurezza italo-israeliano al centro della trama, è ispirata al reale Cyber Dome israeliano, un progetto che rappresenta la nuova frontiera della sicurezza nazionale nell'era digitale.
Gli attacchi informatici contro infrastrutture critiche non sono fantascienza - dall'hacking alla rete elettrica ucraina nel 2015 al ransomware che ha colpito l'oleodotto Colonial Pipeline negli USA nel 2021, questi incidenti mostrano come la prossima guerra mondiale potrebbe essere combattuta principalmente attraverso gli schermi dei computer.
La vulnerabilità energetica dell'Italia, particolarmente rilevante nel contesto delle tensioni con la Russia per le sanzioni, aggiunge un ulteriore livello di realismo alla minaccia descritta nel libro.
Due saghe, un universo narrativo
I lettori più attenti noteranno sottili collegamenti con la mia saga "Misteri all'Euroresidence". Sebbene "Nome in Codice: Tequila" sia un thriller di spionaggio realistico, ho voluto creare un ponte tra i due universi narrativi, suggerendo che forse, sotto la superficie razionale del mondo, si nascondono misteri che la logica fatica a spiegare.
Questa dualità riflette la mia personale visione del mondo: da un lato l'approccio analitico e razionale di Marco, dall'altro l'apertura verso l'ignoto rappresentata da Maurizio e dalle gemelle.
Conclusione: quando scrivere diventa esplorare
Scrivere "Nome in Codice: Tequila" è stato un viaggio di esplorazione, non solo nel mondo dello spionaggio internazionale, ma anche nel territorio più personale delle relazioni umane sotto pressione.
È stato un modo per unire la mia passione per i thriller, le mie esperienze personali sul Lago di Garda, e la mia curiosità per le dinamiche geopolitiche contemporanee. Il risultato è una storia che, spero, intrattenga e faccia riflettere al tempo stesso su quanto sia sottile il confine tra sicurezza e vulnerabilità nel mondo interconnesso di oggi.
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